Ottobre 11, 2022

COMUNITA’ ENERGETICHE E GRUPPI DI AUTOCONSUMO. LE NUOVE SFIDE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA ED IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI SEMINARIO DEL 21 OTTOBRE 2022

by sasti in News

Per iscrizioni: https://bit.ly/3cXHRTd o info@studiolegaledalpiaz.it

 In data 21 ottobre 2022, dalle ore 9 alle ore 13, presso il Collegio dei Geometri di Torino ed in modalità webinar si terrà la seconda edizione del seminario gratuito organizzato dallo Studio Legale Dal Piaz e da Legislazione Tecnica, dedicato al tema “Comunità energetiche e gruppi di autoconsumo. Le nuove sfide della transizione energetica ed il ruolo degli Enti locali”.

Dopo il successo dell’evento del 13 luglio scorso (che ha visto la partecipazione di oltre 350 auditori), l’appuntamento per l’approfondimento multidisciplinare sulle più recenti novità in tema di energy è rinnovato su iniziativa del Collegio dei Geometri di Torino e provincia.

Il seminario è accreditato presso il Collegio, l’Ordine dei Commercialisti di Torino e l’Ordine degli Avvocati di Torino e vedrà come relatori l’Avv. Francesco DAL PIAZ, l’Avv. Claudio VIVANI, l’Ing. Sergio OLIVERO, il Dott. Franco GRANDE ed il Dott. Benedetto Damiano RICCI.

Nel seminario verranno proseguite le riflessioni sul tema delle C.E.R., della produzione di energia da fonti rinnovabili e della transizione ecologica, stante l’emergenza energetica dovuta (anche) al proseguire del conflitto tra Russia e Ucraina, con il conseguente inasprimento dei prezzi delle forniture di gas e di energia.

Il taglio del seminario sarà, come per la precedente edizione, operativo e multidisciplinare, volto a fornire gli strumenti per comprendere ed indagare gli aspetti giuridici, tecnici ed economico-finanziari inerenti le C.E.R, con uno sguardo di particolare attenzione alle possibilità che le Comunità offrono per i privati e per il settore industriale, ed al recente interessamento (ed il prossimo intervento) delle big utilities.

Nell’ambito di una vera e propria rivoluzione del mercato energetico, ora solo agli inizi, è infatti indispensabile analizzare sotto molteplici punti di vista ed in chiave operativa i modelli di Comunità Energetiche in via di creazione e di affermazione nel nostro Paese, secondo una logica che sappia coniugare competitività e sostenibilità.

Oggetto di studio e comparazione saranno le opportunità rappresentate dalle energy communities nei Comuni (prendendo a riferimento l’esempio virtuoso rappresentato dalla Comunità Energetica di Magliano Alpi) e per i privati nei distretti industriali, dove i grandi operatori del mercato energetico sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale nella transizione energetica.

IL MODELLO “MAGLIANO ALPI”: IL RUOLO STRATEGICO DELLA P.A. NELLA REALIZZAZIONE DELLE C.E.R.

 I più recenti interventi normativi (da ultimo, le novità introdotte con gli ultimi Decreti Aiuti[1]) valorizzano in misura crescente il ruolo che lo Stato, in tutte le sue articolazioni territoriali, è chiamato a rivestire nella realizzazione delle Comunità Energetiche.

Tale impostazione è, del resto, coerente con quanto disposto dall’art. 15, par. 3, della Direttiva cd. RED II, secondo cui “gli Stati membri provvedono affinché le autorità competenti a livello nazionale, regionale e locale, inseriscano disposizioni volte all’integrazione e alla diffusione delle energie rinnovabili, anche per l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e le comunità di energia rinnovabile  (…) in sede di pianificazione, compresa la pianificazione precoce del territorio, progettazione, costruzione e ristrutturazione di infrastrutture urbane, aree industriali, commerciali o residenziali e infrastrutture energetiche , comprese le reti di energia elettrica, teleriscaldamento e teleraffrescamento, gas naturale e combustibili alternativi. (…)”.

Secondo una logica di sussidiarietà verticale (art. 118 Cost), tutte le amministrazioni locali ed in primo luogo i Comuni, quali Enti più prossimi al cittadino, sono, in altre parole, chiamati a “creare” le condizioni per la transizione energetica verso l’uso delle energie rinnovabili, attraverso procedimenti amministrativi ispirati a logiche di semplificazione e di accelerazione.

Allo scopo di contribuire alla crescita sostenibile del Paese, è stata recentemente introdotta la possibilità, per il Ministero della Difesa, per il Ministero dell’Interno e per le Autorità di sistema portuale, di utilizzare i beni del demanio, considerati ex lege come “aree idonee”, per costituire Comunità energetiche nazionali, anche con altre pubbliche amministrazioni centrali e locali per impianti superiori a 1 MW.

A seguito delle modifiche al D.Lgs. n. 199/2021 attuate con i cd. Decreti Aiuti, è stato inoltre ampliato il novero delle aree qualificate per legge “idonee” all’installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili, nelle more dell’adozione delle Leggi Regionali, tuttora in corso.

Accanto ad un importante lavoro di pianificazione territoriale, il Legislatore nazionale ha recentemente introdotto meccanismi di semplificazione e di razionalizzazione dei procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio delle autorizzazioni di impianti da fonti rinnovabili che, secondo quanto sarà oggetto di discussione nel seminario, hanno come obiettivo quello di costruire un quadro normativo che garantisca di “eliminare gli ostacoli normativi e amministrativi ingiustificati per le comunità di energia rinnovabile” (art. 22, par. 4).

Negli interventi dei relatori si valorizzerà lo studio delle Comunità di energia rinnovabile anche in un’ottica integrata e “di sistema”, dando rilievo alla possibilità di erogare servizi ulteriori rispetto agli scopi di autoproduzione e di condivisione dell’energia prodotta dai propri impianti, come, ad esempio, i servizi di ricarica dei veicoli elettrici, esaminando anche le novità concernenti i procedimenti autorizzativi delle infrastrutture di ricarica.

Durante il seminario si analizzerà quale case study la C.E.R. di Magliano d’Alpi.

Per realizzare la Comunità Energetica di Magliano Alpi, il Comune ha messo a disposizione un impianto fotovoltaico da 20 kwp, installato sul tetto del Palazzo Comunale e collegato al POD del Municipio. L’energia prodotta e non autoconsumata viene condivisa con la C.E.R. attualmente formata dalle utenze della biblioteca, della palestra e delle scuole, oltre che dei residenti che per primi hanno aderito al nucleo di partenza. Allo stesso impianto fotovoltaico sono collegate anche delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche, utilizzabili gratuitamente dai residenti.

Da tale prima esperienza sono nati alcuni cluster di progettisti, installatori, manutentori e PMI locali, che si propongono di esportare il modello di Magliano anche in altre realtà locali, attraverso gli accordi di collaborazione tra Comuni previsti dall’art. 15 L. 241/1990 per usufruire in modo efficiente dei fondi del PNRR.

Tali progetti valorizzano il ruolo della comunità come capacità di aggregazione a livello locale, per offrire servizi ai propri membri  e portare benefici ambientali, sociali ed economici a livello locale. Oggetto di studio sarà, dunque, l’analisi di un modello replicabile in altri Comuni, capace di operare come catalizzatore di sinergie fra Comuni a livello nazionale, nel quale la P.A. esercita un ruolo attivo nello sviluppo di modelli innovativi per il rilancio del territorio.

C.E.R. E DISTRETTI INDUSTRIALI, TRA COMPETITIVITA’ E SOSTENIBILITA’

 E’ inoltre particolarmente rilevante, nel contesto dell’attuale crisi energetica, lo studio e l’analisi delle Comunità Energetiche nei distretti industriali (in una logica di sussidiarietà cd. “orizzontale” ai sensi dell’art. 118 Cost.).

Il contrasto alla povertà energetica è divenuto prioritario anche per le imprese, soprattutto per quelle “energivore”, chiamate a fare fronte a costi dell’energia insostenibili. Con i recenti interventi approvati con i cd. Decreti Aiuti sono state adottate alcune misure per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia e del gas naturale “a breve termine” (attraverso il riconoscimento di contributi straordinari sotto forma di crediti di imposta per le imprese energivore e gasivore), anche se l’entità di una crisi senza precedenti richiede necessariamente interventi ascrivibili ad una progettualità di lungo periodo.

Parallelamente, sul fronte ambientale, il settore industriale è chiamato a fare passi enormi per raggiungere gli obiettivi climatici previsti a livello europeo. In particolare, il Green Deal europeo prevede la decarbonizzazione di intere filiere e settori industriali per conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio entro il 2050.

A tal fine, la politica energetica dell’Unione Europea mira a costruire sistemi energetici interconnessi per sostenere le fonti energetiche rinnovabili, promuovere tecnologie innovative ed infrastrutture energetiche moderne, decarbonizzare il settore del gas e promuovere la progettazione eco-compatibile dei prodotti, responsabilizzare i consumatori ed aiutare gli Stati membri ad affrontare la povertà energetica[2].

Per tali ragioni, la cooperazione tra imprese è fondamentale per affrontare le sfide legate alla sostenibilità promossa, oltre che dal PNRR, dalle agende europee e internazionali.

A seguito delle novità apportate dal D.Lgs. n. 199/2021, sebbene ancora in attesa dei decreti attuativi di prossima pubblicazione, è stata introdotta la possibilità di costituire impianti fino a 1 MW di potenza elettrica e si è compiuto il passaggio dalla cabina secondaria alla cabina primaria, con conseguente notevole ampliamento dell’estensione territoriale che può assumere una Comunità Energetica.

Tali modifiche hanno suscitato indubbio interesse per le imprese, che hanno ora la possibilità di creare impianti in grado di generare vere e proprie economie di scala.

Le C.E.R. possono quindi costituire una forma di cooperazione tra imprese operanti nel medesimo distretto industriale, al fine di soddisfare reciproche esigenze “energivore” caratterizzate da alti consumi energetici e da una bassa disponibilità di superfici per l’installazione di impianti di produzione di energia, coinvolgendo anche imprese a basso consumo di energia dotate, viceversa, di ampie superfici utilizzabili per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili.

Alla luce di tali considerazioni, come si vedrà nel corso del seminario, è stimolante (nonché ormai necessario) ragionare sulle possibili vesti giuridiche che possono assumere le C.E.R. nei distretti industriali. La Comunità di Energia Rinnovabile deve infatti costituirsi come soggetto giuridico autonomo (ad esempio: associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro) che, agendo a proprio nome, possa esercitare diritti ed essere soggetto ad obblighi: pertanto, particolare attenzione sarà rivolta ai consorzi (ai sensi dell’art 2602 c.c. due o più operatori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o lo svolgimento di determinate fasi dell’attività di impresa) ed alle società consortili di cui all’art. 2615 – ter c.c..

La costituzione delle Comunità Energetiche può passare per la capacità di valorizzare le aree di crisi industriale presenti nel nostro Paese, ovvero di quei territori che, pur disponendo delle risorse essenziali alla transizione energetica, sono stati dismessi, e sono quindi soggetti a recessione economica e perdita occupazionale.

In questo modello il ruolo dello Stato non verte tanto sulla “pianificazione” quanto, piuttosto, sulla predisposizione di una struttura efficiente di incentivazione economica, che consenta di valorizzare e di premiare l’adozione delle tecnologie rinnovabili e favorire la diffusione di Comunità Energetiche (alterando la logica costi-benefici che finora ha supportato l’attuale modello di produzione energetica).

Quindi, nel corso del seminario, fondamentale importanza rivestirà l’analisi del ruolo che i grandi operatori del mercato possono giocare all’interno delle cd. energy communities. La disciplina introdotta dalle Direttive europee (UE) 2019/944 (cd. IEMD) e (UE) 2018/2001 (cd. RED II) stabilisce un quadro particolarmente preciso e dettagliato, disponendo che i gestori dei sistemi di distribuzione sono comunque chiamati a cooperare con le Comunità di Energia Rinnovabile per facilitare i trasferimenti di energia al loro interno (art. 22, par. 4, lett. c)).

Dal punto di vista normativo, la sfida è sicuramente inedita e consiste nel fondare le basi e le interconnessioni di un nuovo paradigma di mercato energetico, in cui ciascun attore è titolare di precisi diritti e doveri.

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Questi e molti altri temi essenziali per il futuro sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili saranno oggetto degli interventi programmati nel seminario gratuito del 21 ottobre p.v..